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1141042 Messaggi in 46585 Discussioni da 34339 utenti
Ultimo utente: Aktarusq79
« Risposta #15 inserita:: Novembre 05, 2015, 13:08:16 »
personalmente, ho avuto modo di apprezzare le posizioni basse all'aperto e su superfici scivolose. in palestra, e su superfici asciutte, è un altro paio di maniche
« Risposta #16 inserita:: Novembre 05, 2015, 14:26:34 »
A dire il vero sarebbe l'esatto opposto, su pavimenti scivolosi sei costretto a compensare lo scarico del peso in modo da non finire in spaccata Mentre su pavimenti con un minimo di aderenza puoi scaricare a terra correttamente.
ho scritto posizioni basse non a gambe aperte e se l'equilibrio è precario, la cosa più naturale ed istintiva è abbassare il baricentro
si ma abbassare il baricentro senza sprofondare il peso nell'arco delle gambe significa bloccare le anche, indifferentemente da quanto si tengano larghe le gambe. Al che le gambe non scivolano via , è vero, ciò nonostante la stabilità è illusione vera e propria. Ma questo lo vedi facendo squat su una balance board (magari portando in avanti un bel pallone tenuto con le mani, mentre ti abbassi) o facendoti spingere e tirare o provando a combattere in quella posizione bassa. Se non rimani stabile in condizioni di dinamismo e movimento , e in situazioni estreme (disturbi esterni) non stai lavorando in previsione di applicarlo ad un combattimento. Se le articolazioni sono bloccate non stai lavorando in dinamismo (potenziale)
« Ultima modifica: Novembre 05, 2015, 16:28:28 da Alkampfer81 »
« Risposta #19 inserita:: Novembre 05, 2015, 16:38:28 »
L'importante, al di là di tutto, è non estremizzare certe posture e posizioni perché il rischio, come è successo a me e a tutti quelli che poi sono passati ad altro, è che rimangono vizi fasulli, davvero complicati da eliminare. Il combattimento è uno, non dimentichiamocelo.
« Risposta #20 inserita:: Novembre 05, 2015, 17:24:35 »
Una delle cose più importanti, almeno a detta di George Xu, è non esagerare con statica e posizioni basse. In primo luogo non sono tutti uguali. Lavorare su principi implica trovare determinati parametri da rispettare e lavorarci intorno, tenendo però allo stesso tempo ognuno conto del proprio corpo. Copiare pedissequamente le posizioni altrui è sbagliato, in quanto ognuno è costituzionalmente unico. In secondo luogo comunque esasperare le posizioni o tenerle troppo a lungo non solo potenzialmente danneggia ma rischia seriamente di intrappolare.
Ad ogni modo intensità e durata deve SEMPRE essere frutto di lavoro graduale
In conclusione: Zenkutsu, porta il peso in avanti, Kokutsu , anzi nekoashi dachi, dato che il kokutsudachi è stato introdotto dopo per rendere meno pericoloso il karate e portarlo nelle scuole, peso indietro, shiko, peso al centro. Sanchin, combattimento ravvicinato, corpo a corpo.
Kosa dachi... indica un punto da colpire... oppure una proiezione.
scusate la scrittura alla membro di segugio, sono di corsa.
si ma abbassare il baricentro senza sprofondare il peso nell'arco delle gambe significa bloccare le anche, indifferentemente da quanto si tengano larghe le gambe. Al che le gambe non scivolano via , è vero, ciò nonostante la stabilità è illusione vera e propria. Ma questo lo vedi facendo squat su una balance board (magari portando in avanti un bel pallone tenuto con le mani, mentre ti abbassi) o facendoti spingere e tirare o provando a combattere in quella posizione bassa. Se non rimani stabile in condizioni di dinamismo e movimento , e in situazioni estreme (disturbi esterni) non stai lavorando in previsione di applicarlo ad un combattimento. Se le articolazioni sono bloccate non stai lavorando in dinamismo (potenziale)
ovviamente c'è un limite, e un'equilibrio tra posizione abbassata e gambe aperte. poi, non dimentichiamo che si partiva dai fondi scivolosi, quindi la probabilità di finire a chiappe per terra c'è sempre. abbassare riduce un pochino la probabilità
L'importante, al di là di tutto, è non estremizzare certe posture e posizioni perché il rischio, come è successo a me e a tutti quelli che poi sono passati ad altro, è che rimangono vizi fasulli, davvero complicati da eliminare. Il combattimento è uno, non dimentichiamocelo.
quoto, anche se abbassare troppo la posizione è talmente innaturale che il difetto si corregge abbastanza in fretta
Da ciò che si legge nell'articolo, le posizioni servirebbero soltanto per dirci dove si deve spostare il peso. L'autore, però, precisa che le stesse posizioni, in quanto estreme e scomode, non si possono utilizzare, specie se ci si trova in un locale dove manca lo spazio o si è, comunque, in una situazione nella quale non si ha il tempo per fare riscaldamento.
"le posizioni che troviamo nei kata sono solo indicazioni. Ci dicono solo se spostare il peso avanti, di lato, indietro..."
Ecco, se la verità è questa un motivo più che valido per mettere i kata in soffita, insieme alle posizioni estreme e a tutte le spiegazioni (centinaia di spiegazioni, spesso diverse tra loro) che i vari maestroni ci hanno dato negli anni ogni qual volta parlavano di forme. Per sapere dove spostare il peso non serve estremizzare niente. Basta allenarsi per bene, con le stesse dimaniche e posture che poi si utilizzano, pare pare, in combattimento. Dai, siamo solo nel 2015, c'è ancora tempo! Poi sono io quello ossessionato...
« Risposta #24 inserita:: Novembre 06, 2015, 12:08:29 »
Non concordo molto con l'articolo.
Per altro ogni altezza ha un preciso risultato e funzione "energetici" (e virgoletto perchè parlare di energetica in questo forum fa storcere il naso a molti) e si usa per cambiare sottilmente ciò che si vuole allenare/ottenere. Non c'è un'altezza standard da tenere sempre e comunque.
Per altro ogni altezza ha un preciso risultato e funzione "energetici" (e virgoletto perchè parlare di energetica in questo forum fa storcere il naso a molti) e si usa per cambiare sottilmente ciò che si vuole allenare/ottenere.
« Risposta #26 inserita:: Novembre 06, 2015, 12:56:49 »
Beh , fondamentalmente ogni singola posizione su un corpo umano ha un risultato e degli effetti a breve, medio e lungo termine. E mi pare che questo sia assodato.
« Risposta #27 inserita:: Novembre 08, 2015, 09:53:11 »
Amedeo... Questo non vuol dire che i kata non servono a niente. Concordo sul fatto che non sono indispensabili. Concordo sul fatto che non servono a niente se fatti da soli.
Però i kata contengono delle indicazioni preziose, sono un valore aggiunto... per dirla in linguaggio strutto (istruito ). I kata sono per la maggiorparte indicazioni di combattimenti a distanza cortissima o ravvicinata, e contengono tecniche proibite, sporche, scorrette, nascoste, pericolose...
Con i kata alleni cose che non alleni nemmeno con le mma. Calci nelle balotas, dita negli occhi, leve articolari a mani nude, proiezioni....
Certo... se ti alleni come dicono i "maestroni", o se pensi di fare solo kata... la strada è sbagliata. Se con il kata sai di allenare il cervello, in parte il fisico, di acquisire un valore aggiunto, e se sai che solo quello non basta...
« Risposta #28 inserita:: Novembre 08, 2015, 10:40:06 »
Ma che alleni proiezioni e leve con due ripetizioni al minuto.. ah vero, nel karate c'é la lotta.. Non postar favate per poi uscir dalla discussione, evita proprio di postarle ste cose. I maestroni insegnano peró noi siam fortunati e abbiam un interlocutore dell' 1%.. Hai cambiato parrocchia ma la testa é sempre uguale..
Amedeo... Questo non vuol dire che i kata non servono a niente. Concordo sul fatto che non sono indispensabili. Concordo sul fatto che non servono a niente se fatti da soli.
Però i kata contengono delle indicazioni preziose, sono un valore aggiunto... per dirla in linguaggio strutto (istruito ). I kata sono per la maggiorparte indicazioni di combattimenti a distanza cortissima o ravvicinata, e contengono tecniche proibite, sporche, scorrette, nascoste, pericolose...
Con i kata alleni cose che non alleni nemmeno con le mma. Calci nelle balotas, dita negli occhi, leve articolari a mani nude, proiezioni....
Certo... se ti alleni come dicono i "maestroni", o se pensi di fare solo kata... la strada è sbagliata. Se con il kata sai di allenare il cervello, in parte il fisico, di acquisire un valore aggiunto, e se sai che solo quello non basta...