« Risposta #180 inserita:: Gennaio 14, 2016, 19:42:26 »
Sì, ma un contro è il "Derby dei Brutti Ceffi" (che quella del tamarro che va al corso di DP per "migliorare" in risse abituali non l'avrei mai immaginata, ma ne prendo atto) ... un conto è l'aggressione per i tuoi soldi/beni o per futili motivi che nemmeno immaginavi.
Questo perchè di rado un combattimento vero è un duello, solitamente è un'aggressione brutale ad altissima adrenalina. Ad esempio: hai fregato la ragazza a un brutto ceffo, cominci a girare armato per sicurezza (e per scaramanzia) poi a un certo punto te lo trovi davvero sotto casa alle 3 di notte e hai appena appena il tempo di estrarre. Lui ti attacca al massimo delle sue possibilità, adrenaline (e magari alcool o droga) a mille. Se sei troppo abituato a duellare potresti venir travolo da un avversario così.
Esattamente...spesso lo scontro con il coltello non rientra in un contesto duellistico anzi il coltello viene fatto vedere all'ultimo istante e quando uno se ne accorge ormai è troppo tardi.
Esattamente...spesso lo scontro con il coltello non rientra in un contesto duellistico anzi il coltello viene fatto vedere all'ultimo istante e quando uno se ne accorge ormai è troppo tardi.
Sì, è vero ... nelle tradizioni letterarie (e poi cinematografiche) il coltello è arma da "briganti", al contrario della spada che invece è l'arma "nobile" per antonomasia.
Sì, è vero ... nelle tradizioni letterarie (e poi cinematografiche) il coltello è arma da "briganti", al contrario della spada che invece è l'arma "nobile" per antonomasia.
la spada è "nobile" anche perchè non alla portata di tutte le tasche, (escludendo i nobili, gli altri utilizzatori restavano i militari di professione) pertanto è verosimile che la plebe potesse duellare pure coi coltallacci
« Ultima modifica: Gennaio 14, 2016, 21:36:39 da Kagemusha »
« Risposta #184 inserita:: Gennaio 14, 2016, 22:04:47 »
Succedeva eccome. Si trattava però solitamente di combattimenti in cui entrambe le parti volevano andarci in fondo. Questioni d'onore. Adesso è difficile che capiti, almeno dalle nostre parti. Più facile il contesto aggressore-aggredito, magari armato anche lui
Succedeva eccome. Si trattava però solitamente di combattimenti in cui entrambe le parti volevano andarci in fondo. Questioni d'onore. Adesso è difficile che capiti, almeno dalle nostre parti. Più facile il contesto aggressore-aggredito, magari armato anche lui
« Risposta #186 inserita:: Gennaio 15, 2016, 09:50:40 »
Diciamo che nelle considerazioni "alla rinfusa" personalmente vedo emergere l'inutilità di certi lavori... Cosa che per altro condivido per certi versi.
« Risposta #188 inserita:: Gennaio 15, 2016, 12:21:45 »
Diciamo che in ottica dp blood and bones per me i soli lavori che "contano" sono quelli dove uno ha il coltello e l'altro no. Poi ci si può sbizzarrire. Io ad esempio ne faccio uno dove si parte da posizione di lotta con quello armato in posizione non dominante e sono scintille...
« Risposta #189 inserita:: Gennaio 15, 2016, 12:42:00 »
Diciamo che per trovarti coltello contro coltello hai da essere un brutto ceffo anche tu, oppure esser finito in delle situazioni un pò borderline. Molto improbabili, quindi è meglio focalizzare le energie (come dici) per mani nude contro coltello.
Però non impossibili. E visto che è anche divertente, magari qualche allenamento in proposito secondo me male non ci sta. Due sempi personali, e io sono un borghese 45enne fatto e finito.
1) Nel 2001 in Ecuador, durante un tentativo di rapina, il faccia a faccia col coltello mi è capitato per davvero. Nessun combattimento, per fortuna, ma giravo armato e ho fatto in tempo a estrarre. Dirai giustissimamente che i nostri avversari (noi eravamo in due) erano senz'altro un branco di coglioni incompetenti. Ed è verissimo, son sicuro. Però la gente pericolosa è poi spesso quella lì. Se ci fossero andati in fondo sarebbe stato un macello ma avremmo avuto qualche carta da giocare in più essendoci allenati.
2) Sette mesi fa ho licenziato un dipendente ladro. Sessantenne, quando si è accorto che lo avevo beccato e non intendevo perdonarlo mi ha dato la bruttissima impressione dlla bomba pronta a esplodere. Problemi di gioco d'azzardo, guai in famiglia. Segnalazione ai carabinieri e tutto poi però ho girato per mesi con un gerber pieghevole (e illegalissimo) nel marsupio. Temevo di trovarmelo davanti all'improvviso, magari ubriaco e con un coltello da macellaio.
« Risposta #190 inserita:: Gennaio 15, 2016, 13:43:58 »
Come è stato detto tante volte il coltello è poco adatto a una diretta applicazione in contesti Dp perché dotato di scarso potere d'arresto (ma indiscutibilmente altissimo resta il suo potere deterrente) io stesso ho girato in certi periodi con la lama in tasca ma poi ho deciso che il gioco non valeva la candela in effetti ho sempre giudicato miglior soluzione utilizzare strumenti da botta, o addirittura le mani nude
resta però una considerazione da fare, e cioè: in caso di reale necessità di impugnare un'arma di fortuna ci saranno più probabilità di avere sottomano oggetti assimilabili per forma peso e bilanciatura a ad un bastone o a un coltello?
mi son trovato a fare due conti e ho realizzato che nella stragrande maggioranza dei casi si tratterebbe di oggetti corti appuntiti e taglienti avere a tiro oggetti che si possano brandire come bastoni di rattan o più pesanti bokken è quasi sempre una pia illusione
anche lasciando perdere l'opzione di un coltello pieghevole da tenere in tasca direi proprio che una bottiglia di vetro (da spezzare per renderla tagliente) sia l'oggetto più immediatamente disponibile che in tante occasioni possa capitare, in casa, in un bar, in un qualsiasi locale, addirittura sui marciapiedi delle strade cittadine o a lato delle strade di campagna
è una cosa che sanno bene i delinquenti di origine nord-africana, che sembrano avere una passione tutta loro nello sbudellarsi con cocci di bottiglia
quindi, secondo me, quando si parla di studiare possibili reazioni difensive con mezzi di fortuna se proprio ci si deve appoggiare alla statistica direi che la lama (per estensione coltello da cucina, taglierino, temperino, e perché no anche cacciavite e soprattutto COCCIO DI BOTTIGLIA) sia da tenere in maggior considerazione rispetto al pur sempre preferibile (ove possibile) bastone o attrezzo affine.
..una cosa che vogliamo sperimentare ci porterebbe più vicini a un vero scontro: fare che una delle due parti (a turno) è obbligata ad attaccare a fondo e vincere in 30 secs al massimo. Se alla fine dei 30 secs l'avversario non si è preso a bordo un colpo mortale (quindi al limite l'incontro due 30 + 20 secs di berserk) allora hai perso.
Poi si invertono i ruoli.
Questo perchè di rado un combattimento vero è un duello, solitamente è un'aggressione brutale ad altissima adrenalina. Ad esempio: hai fregato la ragazza a un brutto ceffo, cominci a girare armato per sicurezza (e per scaramanzia) poi a un certo punto te lo trovi davvero sotto casa alle 3 di notte e hai appena appena il tempo di estrarre. Lui ti attacca al massimo delle sue possibilità, adrenaline (e magari alcool o droga) a mille. Se sei troppo abituato a duellare potresti venir travolo da un avversario così.
Alcune prove che abbiam fatto (ma con protocolli ancora incerti) portano spesso a bagni di sangue in cui si finisce a lottare ognuno tenedo la mano armata dell'altro.
Diesel, tralasciando la probabilità che capitino queste o quelle situazioni, ti dico che hai sperimentato e ne sai di più di molti "maestri di coltello" che si trovano in giro
Come è stato detto tante volte il coltello è poco adatto a una diretta applicazione in contesti Dp perché dotato di scarso potere d'arresto (ma indiscutibilmente altissimo resta il suo potere deterrente) io stesso ho girato in certi periodi con la lama in tasca ma poi ho deciso che il gioco non valeva la candela in effetti ho sempre giudicato miglior soluzione utilizzare strumenti da botta, o addirittura le mani nude
per me oggi il bastone corto è uno strumento essenziale in qualsiasi palestra di AM se non se ne fa uso già la cosa mi dice molto
« Risposta #193 inserita:: Gennaio 15, 2016, 16:35:49 »
sì, il bastone corto è la "guida" ideale per comprendere un maneggio generale cui poter relazionare tutti i tipi di arma
l'importante IMHO è non cadere nella trappola che la sua semplicità morfologica (un cilindro di legno pulito pulito) corrisponda ad altrettanta semplicità nel reperire oggetti simili nella vita quotidiana
un ombrello non è un bastone, non lo è un posacenere e neppure uno sgabello e neppure un ramo contorto e tarlato raccolto nel bosco
e forse sarà più probabile, in caso di emergenza, afferrare il tagliacarte dalla scrivania, aprire il cassetto dei coltelli da cucina, impugnare in un certo modo la chiave del portone o scheggiare il boccale di birra contro la parete
dopodiché l'azione fisica dovrà essere corredata da un pesante utilizzo della mano libera e dei piedi per sperare di ottenere qualche risultato rapido in termini di neutralizzazione
il che fa apparire le cose un po' differenti dagli approcci out-fight che vengono dati talvolta per scontati causa la logica stessa del bastone (vocato a mantenere il confronto sulla lunga distanza, anche se quasi in ogni scuola giustamente si prevedono anche situazioni diverse) e uguale ragionamento si potrebbe fare anche riguardo agli allenamenti alla scherma strettamente duellistica di coltello
acquisire tecnica, gestione del tempo e della distanza va bene, anzi è un OBBLIGO ma difendersi in una lotta per la vita mette in gioco anche aspetti di pura brutalità (e quindi colpi, prese, sbilanciamenti) per riuscire a portare a casa la pelle e questo connubio fra arma e mani nude IMHO non sempre è adeguatamente preso in esame
« Risposta #194 inserita:: Gennaio 15, 2016, 16:49:00 »
Sono d'accordo senza se e senza ma: il coltello è l'arma improvvisata di gran lunga più probabile sulla quale possiamo metter le mani. Trovare un vero bastone è difficilissimo,a parte il fatto che in luoghi chiusi non vale molto