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1140055 Messaggi in 46564 Discussioni da 34340 utenti
Ultimo utente: Aktarusq79
« Risposta #1 inserita:: Gennaio 04, 2016, 19:55:52 »
In strada vince chi ha più esperienza, poi non è come su un ring che ti puoi concentrare solo su un avversario tu non sai chi c'è intorno, magari arriva uno da dietro e ti stende l'importante è mantenere la distanza di sicurezza e non creare conflitti
« Risposta #2 inserita:: Gennaio 04, 2016, 19:57:43 »
sul ring c'é un regolamento, per strada no
per strada ci sono due tipi di "combattimento": quello "rituale" e quello predatorio
in quello rituale (la classica "scazzottata") forse c'é ancora qualche vestigia di "regolamento" (tipo una certa "cavalleria"), in quello predatorio c'é solo l'intenzione di nuocere all'opponente con ogni metodo, consentito oppure no
Detto questo, un buon pugile é comunque un osso più duro del ragionier fantozzi
In strada vince chi ha più esperienza, poi non è come su un ring che ti puoi concentrare solo su un avversario tu non sai chi c'è intorno, magari arriva uno da dietro e ti stende l'importante è mantenere la distanza di sicurezza e non creare conflitti
« Risposta #4 inserita:: Gennaio 04, 2016, 20:26:27 »
Sul ring o nella gabbia sai grossomodo quel che può succedere...durante e dopo... Per strada non hai idea di quello che può succedere...durante e dopo...
« Risposta #5 inserita:: Gennaio 04, 2016, 20:29:18 »
L'avversario non deve mai entrare nella tua "sfera dinamica" che è la sfera di punti che posso raggiungere colpendo con pugni o calci, quindi è la massima distanza che posso raggiungere con un calcio (perché la gamba è più lunga del braccio) se l'avversario si avvicina diventa più difficile gestirlo. Purtroppo la maggior parte degli scontri avviene con due persone che si avvicinano per mostrare che non hanno paura e il primo che parte stende l'altro, ecco perché è importante la distanza di sicurezza
forse sono paranoico, ma in codice giallo preferirei avere 7 metri tra me e la possibilie minaccia, mai meno di 5 comunque
In codice rosso é già andato tutto "a passeggiatrici"
John cosa ne pensi, sono troppo paranoico?
Dipende.... Le variabili sono mille... Diciamo che potendo scegliere pure 10 in un giallo quasi arancione... Ma non potendo scegliere, come spesso è.., per me è sufficiente essere un pelo fuori dalla sua portata di braccia, anche perchè ci sono situazioni in cui la mia sicurezza potrebbe essere avvicinarsi di più.
forse sono paranoico, ma in codice giallo preferirei avere 7 metri tra me e la possibilie minaccia, mai meno di 5 comunque
In codice rosso é già andato tutto "a passeggiatrici"
John cosa ne pensi, sono troppo paranoico?
Considerando che potresti ritrovarti a doverti difendere anche in uno spazio ristretto, io non mi concentrerei tanto sulla distanza in sè, quanto sullo studio di un metodo che t'insegni a difenderti a qualunque distanza.
Considerando che potresti ritrovarti a doverti difendere anche in uno spazio ristretto, io non mi concentrerei tanto sulla distanza in sè, quanto sullo studio di un metodo che t'insegni a difenderti a qualunque distanza.
Il concetto della distanza è per evitare un conflitto, ma se sei costretto a combattere imparerei un metodo per difendermi a qualunque distanza
Considerando che potresti ritrovarti a doverti difendere anche in uno spazio ristretto, io non mi concentrerei tanto sulla distanza in sè, quanto sullo studio di un metodo che t'insegni a difenderti a qualunque distanza.
sono d'accordissimo per cio' che concerne la disciplina tecnica
Riflettevo solo sull'aspetto "preventivo" collegato alla distanza di sicurezza
se non ricordo male, anche essendo armati con arma da fuoco, un aggressore armato di coltello che attacchi da meno di 7 metri potrebbe essere pericoloso
Poi ovviamente concordo che in moltissime circostanze potremmo trovarci a dover "subire" un accorciamento delle distanze senza poter né fuggire né reagire immediatamente
In soldoni, "testa a testa" o "petto a petto" non mi ci sono mai fatto venire nessuno
Altro discorso, come Spartan giustamente accennava, é "chiudere la misura" volontariamente
sono d'accordissimo per cio' che concerne la disciplina tecnica
Riflettevo solo sull'aspetto "preventivo" collegato alla distanza di sicurezza
se non ricordo male, anche essendo armati con arma da fuoco, un aggressore armato di coltello che attacchi da meno di 7 metri potrebbe essere pericoloso
Poi ovviamente concordo che in moltissime circostanze potremmo trovarci a dover "subire" un accorciamento delle distanze senza poter né fuggire né reagire immediatamente
In soldoni, "testa a testa" o "petto a petto" non mi ci sono mai fatto venire nessuno
Altro discorso, come Spartan giustamente accennava, é "chiudere la misura" volontariamente
Sì, appunto, chiudere la distanza è comunque una scelta tecnica, quindi sempre legata al metodo.
Volendo rimanere nel discorso che fai sulla distanza, facciamoci venire in aiuto questa immagine tratta da un articolo sulla prossemica:
e diciamo che, o evito a tutti i costi che il mio aggressore entri nella distanza "intima" (e mi faccia andare in Red Zone), oppure se vi entra perché io ero in White Zone, devo ristabilire immediatamente la distanza "personale" e quindi almeno devo essere in Orange Zone. Normalmente, devo avere uno stato di attenzione rilassata, la cosiddetta Yellow Zone, in distanza "sociale" e oltre.
Per ulteriori riferimenti sulle Color Zones, vi rimando al link su Youtube che avevo postato un po' prima:
« Risposta #14 inserita:: Gennaio 05, 2016, 08:46:01 »
Io non parlo necessariamente di chiudere la distanza volontariamente, anche...ma non in questo caso, quanto del fatto che la distanza di sicurezza in una situazione andata deve essere impostata non solo sulla base di quello che lui così non fa ma anche su quello che io potrei dover fare, tenendo a mente che una situazione si può evolvere in mille modi.