non metto in dubbio che nella tua palestra ci si possa allenare in tutta tranquillità...imprevisti e infortuni, ahimè, capitano ovunque: solo che ti ho visto turbato da certi eventi, e quello il senso dell'intervento è che non bisogna lasciarsi prendere dall'ansia, e qualche preoccupazione è il caso di considerarla se e solo se si ha a che fare con gente poco competente o con poco sale zucca. se poi col tempo scopri che la tua vera vocazione è il grappling, segui le tue aspirazioni
Il paragone con quello che vedi in televisione non si può fare: per quanto non ci sia altissima selezione, quella è comunque gente che sta lì anche per determinate qualità fisiche. (e preparazioni diverse, sarebbe come accostare le casistiche di infortunio per chi gioca a calcetto con gli amici a quelle dei giocatori professionisti, roba completamente differente proprio nelle dinamiche ). Detto questo, non c'è casisitica sui danni a lungo termine, per quelli ci vorrà ancora un po' di tempo. A parte tutto parliamo di uno sport da combattimento e non di tornei di briscola. Così a memoria mi pare che in Giappone negli ultimi trent'anni la casistica di moprti in età scolare per praticanti di judo sia sopra il centinaio.
« Risposta #47 inserita:: Dicembre 16, 2013, 15:03:17 »
Citazione
Io onestamente devo dire che però, degli atleti più recenti, difficilmente ho visto gente che ci "restasse" come i Pugili.. Prendiamo anche veterani come Randy Couture che hanno di certo 20 anni, mi sembrano abbastanza svegli nel parlare e nel muoversi e Couture nella sua carriera di colpi forti,oltre ad averne dati, ne ha subiti parecchi..Però mi sembra una persona normalissima e per niente "ubriaca" come certi pugili a fine carriera. Insomma gli unici che dalle MMA ne sono usciti un po' danneggiati mi sembrano solo alcuni dei veterani che nei vecchi regolamenti hanno subito K.O. devastanti (tipo Sakuraba contro Arona). Altri invece mi sembrano praticamente normali..a parte il normale invecchiamento del tempo. Mentre nei pugili sembra essere molto più grave la cosa
il fatto di vedere in tv qualche ex atleta parlare bene...non significa nulla..il problema sono magari quelli che in televisione no nli mandano...
Senza dimenticare tutte le vittime di CroCop o dei soccer Kick di Shogun Rua e Wanderlei Silva che facevano volare direttamente dal ring. Quello che mi chiedo io è come sia possibile che il ragazzo del primo video sia morto dopo un calcio del genere quando ai tempi del Pride, primi UFC questi colpi erano all'ordine del giorno insieme ad altre scorrettezze e non è mai morto nessuno. Quindi è un discorso di sfortuna, cattiva assistenza o è semplicemente il caso?
@Kagemusha Semplicemente credo che nelle MMA difficilmente intraprenderei una carriera professionistica (fantasticando su un'eventuale possibilità) mentre nel Grappling l'idea mi affascina molto di più..e poi è la parte delle MMA che preferisco, infatti il mio obiettivo era quello di continuare un altro po' con le MMA, farmi le mie garette, divertirmi e poi quando mi stanco fare solo Grappling.. Certo lo striking mi mancherebbe parecchio, anche perché a me piacciono molto le discipline coi colpi (a livello tecnico) ma il grappling, al di là del discorso della sicurezza, credo sia la migliore alternativa.
Oggi per esempio ho fatto sparring sia di Boxe che di Grappling; amo la Boxe e mi sono divertito un sacco..Però come mi diverto nella lotta a terra non mi diverto in nessuno sport.
« Ultima modifica: Dicembre 17, 2013, 01:43:15 da Daitsuka »
Senza dimenticare tutte le vittime di CroCop o dei soccer Kick di Shogun Rua e Wanderlei Silva che facevano volare direttamente dal ring. Quello che mi chiedo io è come sia possibile che il ragazzo del primo video sia morto dopo un calcio del genere quando ai tempi del Pride, primi UFC questi colpi erano all'ordine del giorno insieme ad altre scorrettezze e non è mai morto nessuno. Quindi è un discorso di sfortuna, cattiva assistenza o è semplicemente il caso?
Brutta cosa non aver seguito quando si faceva lettura e comprensione del testo:
Citazione
Il paragone con quello che vedi in televisione non si può fare: per quanto non ci sia altissima selezione, quella è comunque gente che sta lì anche per determinate qualità fisiche. (e preparazioni diverse, sarebbe come accostare le casistiche di infortunio per chi gioca a calcetto con gli amici a quelle dei giocatori professionisti, roba completamente differente proprio nelle dinamiche ).
Brutta cosa non aver seguito quando si faceva lettura e comprensione del testo:
Brutta cosa l'antipatia
Ho letto il tuo post ed infatti quello che mi chiedevo era appunto come fosse possibile che a livelli più alti teoricamente le probabilità si abbassassero. Il cervello non è un muscolo, non si può allenare..Al massimo andando avanti con la carriera ti puoi abituare di più ai colpi ma la sensibilità sempre quella è..anzi andando avanti il cervello può danneggiarsi sempre di più, non migliorare in resistenza. Un conto è parlare di articolazioni, un conto del cervello che comunque ha sempre una certa sensibilità e non credo possa cambiare.
« Ultima modifica: Dicembre 18, 2013, 14:34:22 da Daitsuka »
Ho letto il tuo post ed infatti quello che mi chiedevo era appunto come fosse possibile che a livelli più alti teoricamente le probabilità si abbassassero. Il cervello non è un muscolo, non si può allenare..Al massimo andando avanti con la carriera ti puoi abituare di più ai colpi ma la sensibilità sempre quella è..anzi andando avanti il cervello può danneggiarsi sempre di più, non migliorare in resistenza. Un conto è parlare di articolazioni, un conto del cervello che comunque ha sempre una certa sensibilità e non credo possa cambiare.
« Risposta #52 inserita:: Dicembre 20, 2013, 00:38:16 »
Quella dei muscoli del viso la conosco, la faceva sempre Pedro Rizzo prima di entrare nell'ottagono..E ogni tanto la uso anche io quando la mascella mi si blocca
Comunque apparte questo, si senza dubbio i professionisti sono più abituati a certe cose, ma pensavo che un colpo da trauma celebrale fosse uguale per tutti..L'unica spiegazione che mi viene in mente a determinati incidenti mortali è il caso o una fretta eccessiva di competere a livelli professionistici.
Più che altro quello che non capisco io è se la gente deve aspettarsi di subire qualsiasi danno anche nello sparring oppure è proprio lì che deve allenarsi per non andare K.O. nei match. Io ho sempre screditato quest'ultima teoria, però ricordo che prima di fare l'ultimo match di Light ho fatto uno sparring di Boxe pesante (dove sono andato quasi K.O.) e i colpi che ho subito in gara erano di quel calibro o quasi più forti..Se non mi fossi allenato in quel modo probabilmente non avrei resistito in quel modo.
Poi però leggo di tizi che muiono addirittura durante degli sparring.. Cioè potrò sembrarvi paranoico ma quello che vorrei chiedervi è: Secondo voi chi si approccia a determinati sport deve aspettarsi di poter perdere la vita da un momento all'altro o può prevenire tutto ciò? Se si come? Io inizialmente pensavo: caschetto e protezioni..ma poi leggo di Boxer dilettanti che subiscono danni celebrali paragonabili ai professionisti, oltre il fatto di questo ragazzo della palestra di palermo (di cui ancora non si sanno le dinamiche) so che un altro tizio in argentina (se non erro) è morto dopo uno sparring organizzato con un tizio che aveva conosciuto online.. Boh!
Quella dei muscoli del viso la conosco, la faceva sempre Pedro Rizzo prima di entrare nell'ottagono..E ogni tanto la uso anche io quando la mascella mi si blocca
Comunque apparte questo, si senza dubbio i professionisti sono più abituati a certe cose, ma pensavo che un colpo da trauma celebrale fosse uguale per tutti..L'unica spiegazione che mi viene in mente a determinati incidenti mortali è il caso o una fretta eccessiva di competere a livelli professionistici.
Più che altro quello che non capisco io è se la gente deve aspettarsi di subire qualsiasi danno anche nello sparring oppure è proprio lì che deve allenarsi per non andare K.O. nei match. Io ho sempre screditato quest'ultima teoria, però ricordo che prima di fare l'ultimo match di Light ho fatto uno sparring di Boxe pesante (dove sono andato quasi K.O.) e i colpi che ho subito in gara erano di quel calibro o quasi più forti..Se non mi fossi allenato in quel modo probabilmente non avrei resistito in quel modo.
Poi però leggo di tizi che muiono addirittura durante degli sparring.. Cioè potrò sembrarvi paranoico ma quello che vorrei chiedervi è: Secondo voi chi si approccia a determinati sport deve aspettarsi di poter perdere la vita da un momento all'altro o può prevenire tutto ciò? Se si come? Io inizialmente pensavo: caschetto e protezioni..ma poi leggo di Boxer dilettanti che subiscono danni celebrali paragonabili ai professionisti, oltre il fatto di questo ragazzo della palestra di palermo (di cui ancora non si sanno le dinamiche) so che un altro tizio in argentina (se non erro) è morto dopo uno sparring organizzato con un tizio che aveva conosciuto online.. Boh!
« Risposta #54 inserita:: Dicembre 20, 2013, 13:44:46 »
No lo so che molti sono casi isolati..Però prendiamo ad esempio la Boxe, insomma i morti sono stati un sacco nella storia, anche dopo l'introduzione di certi controlli obbligatori..Però quello che non ho mai capito è se è una cosa "normale" oppure solo una serie di incidenti. Per esempio riguardo la morte di Sam Vasquez (mma nel 2007), che mori di Emorragia dopo un k.o., vari dottori dissero che è una cosa molto rara nelle MMA, così come nella Boxe (?) come se teoricamente non dovesse mai accadere. Nelle MMA fin'ora i casi di morte noti sono 9, di cui 3 in match sanzionati, e il resto insanzionati. Tra l'altro di quei 3 nei match sanzionati uno sembra non essere dovuto alle MMA (Tyrone Mimms) in quanto fu dovuto ad un anomalo arresto cardiaco e l'autopsia non rivelò alcun trauma cranico o tracce di sostanze assunte..potrebbe essere dovuto a qualche difetto congenito. Poi su quelli avvenuti in match non autorizzati non mi esprimo perché non ho capito se utilizzavano gli stessi controlli, il caso di Mike Mitlemeier sembra essere stato amplificato anche dalla mancanza di ambulanze e dottori sul posto (non so poi quanto si possa fare per un'emorragia celebrale); mentre gli altri sono avvenuti quando ancora le MMA erano in via di sviluppo..come nel caso di Douglas Dedge di cui si pensa addirittura che avesse subito un trauma pesante già negli allenamenti (quindi suppongo non vi fosse alcun tipo di controllo..era il '98), poi al tempo si combatteva senza guantini. Poi gli altri sono poco conosciuti, Alfredo Castro Herrera morì a 15 anni nell'81, e già il caso dice tutto..a 15 anni non si può combattere a K.O., figuriamoci in un periodo in cui non esisteva neanche l'UFC (infatti non la archivierei come morte nelle MMA). Altri due casi in match non autorizzati sono quello di un fighter koreano di nome Lee che morì sempre di arresto cardiaco nel 2005,ma nessun esame fu eseguito prima del match, e poi quello di Dustin Jenson che morì l'anno scorso per emorragia celebrale..ma dalle analisi non vi fu alcuna prova che il danno fosse stato causato dal combattimento (dove tra l'altro non fu nemmeno messo K.O. se ho capito). Il più recente risale ad aprile di quest'anno, Felix Pablo Elochukwu morì in un altro match non autorizzato. Ma anche questa non mi sentirei di archiviarla come morte dovuta alle MMA, poiché morì di un arresto cardiaco dopo il match forse per qualche reazione a qualche sostanza (dicono fosse succo d'arancia visto che era ipoglicemico) che gli fu data quando incominciò a mostrare i primi sintomi..Tuttavia fu anche l'assenza dei medici a non salvare la situazione.
Quindi alla fine dei conti gli unici casi che mi sentirei di archiviare come morte dovuta alle MMA sono quello di Sam Vasquez, Michael Kirkham, Dustin Jenson (nonostante non si è capita ancora la natura del danno),Michael Mitlemeier (anche se,essendo un match non autorizzato non so se sono stati fatti i dovuti controlli prima), e Douglas Dedge (anche qui non si sa per i controlli e inoltre non vi erano i guantini). I casi di arresti cardiaci non mi sento di collegarli direttamente alle MMA perché di infarto si può soffrire in tutte le circostanze, al massimo lo sport può solo migliorare la salute cardiovascolare.
Che poi prendere colpi alla testa faccia male è scientificamente provato, ma quello che non riesco a capire è se tutto ciò è solo una sfilza di incidenti o una cosa "normale" in determinati sport. Perché riguardo la morte di quel ragazzo da molti ho sentito dire "quando si praticano certi sport devi aspettartelo"..Voi siete d'accordo?
« Ultima modifica: Dicembre 20, 2013, 13:47:14 da Daitsuka »
« Risposta #55 inserita:: Dicembre 20, 2013, 15:56:14 »
Sui traumi al cervello per i professionisti NFL era uscito anche un articolo su Le Scienze di qualche tempo fa: http://www.lescienze.it/archivio/articoli/2012/04/02/news/contraccolpi_devastanti-936132/ Comunque si tratta di un contesto completamente diverso e quindi non paragonabile. Da qualche parte avevo letto che la percentuale di morti nelle MMA è sensibilmente inferiore a quella della Boxe. In ogni caso qualsiasi sport ha i suoi traumi specifici: basta saperlo, allenarsi in maniera adeguata, sviluppare buone strategie, sapere quando smettere, trovare al massimo dei lavori complementari per riequilibrare i danni. D'altronde, per fare un esempio, anche il calcio rovina ginocchia e legamenti, eppure il numero di persone in questo paese che lo pratica è (purtroppo) in aumento, se non costante... Per ora seguo, mi guardo i video e mi leggo tutti gli articoli appetitosi che sono emersi (anche quelli sull'allenamento della mascella...).
« Risposta #56 inserita:: Dicembre 20, 2013, 16:59:35 »
Si tratta di sport da combattimento, con tutto quello che comporta. La prima considerazione da fare è che, statisticamente ci si fa più male in allenamento che in gara in rapporto incidenti/tempo. Perchè in gara c'è molto spesso più concentrazione ( aimè ) e perchè numeri alla mano, il rapporto tempo di allenamento/gara dovrebbe esser qualcosa tipo 100/1. Come ha giustamento scritto delta, "non si è professionisti o campioni per caso, ma per selezione" . Numeri alla mano io nel forum sono probabilmente quello con il più alto numero di ore in materassina e molto probabilmente quello con il rapporto qualitativo più alto di ore spese. Questo monte ore, spannometricamente intorno alle quattromila dal 2002 al 2007 ( che è stato il periodo di allenamento più fitto ), mi ha fatto diventare un atleta di alto livello ? Ho al massimo vinto qualche medaglietta a livello nazionale, di quelle che valgon poco o nulla. Perchè ? Tralasciando che avrei potuto allenarmi meglio, di più, con più intensità, costanza e applicazione (e che, sono portato al judo grossomodo come una foca ) qual'è stato il punto più vincolante? Gli infortuni. A parte le motivazioni, in lista ci sono un crociato ed un mediale rifatti, un crociato, un mediale e un laterale lesionati, un menisco operato, un gomito lussato, due costole rotte, un naso rotto, una frattura ad un anulare, svariate distorsioni articolari tra caviglie e ginocchia, la perdita della funzionalità visiva ad un occhio per dieci giorni. Possiamo aggiungere una commozione cerebrale ( un incontro perso a testate dove di base semplicemente l' altro reggeva le capocciate meglio di me). In coda, gli infortuni muscolari non li elenco. E' palese che tra l' avere continuità di lavoro e il farsi male di frequente (senza indagare il perchè ) porta, alla fine, ad una grossa differenza di risultati. Sopratutto quando bisogna costruire mattone dopo mattone. Quelli che arrivano in alto molto spesso semplicemente sono il risultato non solo di una selezione tecnica e agonistica, ma anche fisica. Ottimi pugili con una mascella di vetro sarà difficile che arrivino in alto. Centometristi con qualità incredibili ma coi femorali di seta sarà difficile che si esprimano ad altissimo livello costantemente. Pratichiamo sport da combattimento e dobbiamo assolutamente adottare tutte le attenzioni del caso : protezioni, concentrazione, uso del cervello e un insieme di qualità fisiche ( condizione muscolare e fondo aerobico come minimo ) che ci consentano un lavoro in allenamento intenso ma senza rischiare l' infortunio. Compagni di sparring anch'essi dotati di cervallo (e relativo insegnante) sono ovviamente necessari. Bisogna poi considerare che più sale il livello e sicuramente più aumentano le sollecitazioni, ma aumenta anche la qualità del lavoro e la consapevolezza (sia degli atleti sia di chi allena ). Statisticamente un caciatore di serie A è molto ma molto più spremuto di uno che gioca il giovedì sera scapoli/ammogliati. Ma se andiamo a fare un rapporto tempo giocato/infortuni c'è da preoccuparsi per il diletante eh..
1) smaller volumes of certain brain parts 2) slower cognitive processing speeds
faccio presente che la campionatura è su 224 professional fighters non c'entra quasi nulla la pratica dilettante che io ritengo (anche per esperienza personale) assolutamente non piu pericolosa di altri sport come calcio, rugby etc..
comunque non voglio fare commenti , ce ne sono fin troppi sul web,riporto lo studio perchè credo che i dati sono meglio delle opinioni e al giorno d'oggi le neuroscienze ci danno informazioni impensabili rispetto a 30 anni fa quando io avevo cominciato in modo che ognuno possa farsi poi una sua opinione più consapevole della strada da seguire.
« Risposta #59 inserita:: Ottobre 27, 2015, 09:11:06 »
Purtroppo rispetto agli sdc ci sono pochi studi, forse perchè ci sono molti "interessi" ad evitarli. Come già ricordato però ce ne sono molti riguardo ad altri sport, quale il football americano. Io lessi uno studio (che cercherò ri recuperare) sulle cadute negli sport da scivolameto (sci, snowboard, telemark) in cui appunto si evidenzava come l'uso delle protezioni (in particolare il casco) riduce di molto la mortalità al momento dell'impatto, ma non evita conseguenze ritardate dello stesso a carico di encefalo e sistema nervoso centrale tutto!