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Autore Discussione: Metodo e quant'altro  (Letto 4346 volte)
xjej
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Metodo e quant'altro
« inserita:: Aprile 28, 2015, 14:43:22 »

Oh no, un altro topic pallosissimo di xjej ?
Ok, come qualcuno saprà in questo periodo mi sto affacciando ad altre realtà per arricchire il mio bagaglio nella lotta. Ho fatto judo per ventisei anni (e non ci ho messo una pietra sopra ), fatto un po' di sambo, giocherellato di bjj sul quale ora cerco di applicarmi un minimo di più con la scusa di riprendere l' attività fisica.
Discutevo altrove come nel forum di didattica e metodologie (e sopratutto sul forum s'è incontrato qualche spesso muro di gomma.. ) e mi piacerebbe qualche feedback in merito:

1)Nella vostra esperienza c'è una didattica strutturata?
Lavoro tecnico strutturato nel tempo ( settimana, mese, anno ) in maniera coerente?

2)La didattica viene espressa attraverso terminologia funzionale e di immediata comprensione (se dovete "interpretare" non ci siamo)?

3)La ripartizione della lezione (studio tecnico, lavoro tecnico, sparring) varia in ragione del periodo ?

4)Il lavoro tecnico è omogeneo per tutti i praticanti o viene differenziato?

5)Esiste una periodizzazione del lavoro fisico  oppure da settembre a luglio il lavoro fisico è il medesimo ?

6)Viene proposta una  divisione tra lavoro tecnico ed atletico, magari addirittura in giorni differenti o in sedute differenti ?

7)Esiste la possibilità di praticare almeno tre - cinque sere a settimana?

8)Ci sono opzioni di multifrequenza giornaliera?

9)E' percettibile una marcata differenza nei diversi livelli di applicazione del lavoro ? (tecnico, collaborativo, semicollaborativo, non collaborativo, situazionale in tutte le forme, sparring completo, simulazione di situazione di gara/reale)

10)E' percettibile una differenza tra il lavoro tecnico di base e quello di specializzazione individuale ? (dalla tecnica base per arrivare alla tattica, preferenze  e situazioni individuali eccetera).

11)Fate uso di allenamento con sovraccarico (ve prego, non il CF) ? L' eventuale parola interval training si sente più di due volte la settimana?

12)Contemplate attività di corsa funzionali alla pratica? (che sia il fondo, ripetute, quant'altro ).
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MajinBu
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Re: Metodo e quant'altro
« Risposta #1 inserita:: Aprile 28, 2015, 15:35:28 »

Magari a tutte le domande potessi rispondere si o cmq in maniera positiva

Qui anche nel bjj c'é molta improvvisazione specie sulla preparazione atletica, per questo prima o poi organizzo una cosuccia stile Abu Omar per portarti in brasile mentre dormi, signora compresa ovviamente Wink
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xjej
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Re: Metodo e quant'altro
« Risposta #2 inserita:: Aprile 28, 2015, 15:51:18 »

Il topic ha la finalità di farmi capire com'è il panorama nello stivale..per quella roba invece scrivimi su whatsapp ancghe perchè in caso mi serve qualche mese di preavviso  Wink
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giogio
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Re: Metodo e quant'altro
« Risposta #3 inserita:: Aprile 28, 2015, 16:46:56 »



1)Nella vostra esperienza c'è una didattica strutturata?
Lavoro tecnico strutturato nel tempo ( settimana, mese, anno ) in maniera coerente?
direi di si, ma vallo a dire a quelli che cercano solo scorciatoie; chiaro che oltre alla teoria vi deve essere anche la pratica, ma un minimo caspita

2)La didattica viene espressa attraverso terminologia funzionale e di immediata comprensione (se dovete "interpretare" non ci siamo)?
La comunicazione è un arte, una dote che non tutti hanno
puoi fare tutti i corsi che vuoi


3)La ripartizione della lezione (studio tecnico, lavoro tecnico, sparring) varia in ragione del periodo ?
se per periodo intendi l'anno per me no, deve, più o meno, mantenere quella proporzione
se invece intendi il percorso marziale in senso più lungo si
all'inizio più tecnica e meno sparring
più avanti il contrario

4)Il lavoro tecnico è omogeneo per tutti i praticanti o viene differenziato?
teoricamente andrebbe differenziato ma tempi, costi e logistica la fanno da padrone
le lezioni private sarebbero una grande occasione, ma non tutti la sanno sfruttare

5)Esiste una periodizzazione del lavoro fisico  oppure da settembre a luglio il lavoro fisico è il medesimo ?
a settembre dopo le vacanze sono flosci, io parto soft, e piano piano cresco: con la calma si ottengono ottimi risultati

6)Viene proposta una  divisione tra lavoro tecnico ed atletico, magari addirittura in giorni differenti o in sedute differenti ?
no, le due cose, in linea di massima, crescono assieme

7)Esiste la possibilità di praticare almeno tre - cinque sere a settimana?
non si possono fare pernacchie su un forum

8)Ci sono opzioni di multifrequenza giornaliera?
mavaffanzum

9)E' percettibile una marcata differenza nei diversi livelli di applicazione del lavoro ? (tecnico, collaborativo, semicollaborativo, non collaborativo, situazionale in tutte le forme, sparring completo, simulazione di situazione di gara/reale)
urcu can, anzi io distinguo ancora combattimento da difesa personale, ma sono come quei partiti che non raggiungono mai il quorum

10)E' percettibile una differenza tra il lavoro tecnico di base e quello di specializzazione individuale ? (dalla tecnica base per arrivare alla tattica, preferenze  e situazioni individuali eccetera).
claro

11)Fate uso di allenamento con sovraccarico (ve prego, non il CF) ? L' eventuale parola interval training si sente più di due volte la settimana?
non solo a livello fisico: sovraccarico psicologico e soprattutto sovraccarico tecnico (anche qui mi sa che sono tra le mosche bianche)

12)Contemplate attività di corsa funzionali alla pratica? (che sia il fondo, ripetute, quant'altro ).
le contemplerei ma il fornitore di birra dissente

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Re: Metodo e quant'altro
« Risposta #4 inserita:: Aprile 28, 2015, 17:09:44 »

Premessa. Nelle nostre scuole c'è molta disparità dovuta all'impostazione del singolo istruttore.
Ti rispondo per quanto riguarda la mia palestra, e il fatto che il nostro corso è un corso con pochissimi praticanti che non può essere suddiviso e non ci sono gare.

1)Nella vostra esperienza c'è una didattica strutturata?
Sì.

Citazione
Lavoro tecnico strutturato nel tempo ( settimana, mese, anno ) in maniera coerente?
Nì. Teoricamente c'è e si cerca di farlo. Ma a volte, ad esempio in periodi in cui ci sono defezioni varie, non si può essere così intransigenti.


Citazione
2)La didattica viene espressa attraverso terminologia funzionale e di immediata comprensione (se dovete "interpretare" non ci siamo)?
Sì.

Citazione
3)La ripartizione della lezione (studio tecnico, lavoro tecnico, sparring) varia in ragione del periodo ?
Sì.

Citazione
4)Il lavoro tecnico è omogeneo per tutti i praticanti o viene differenziato?
Dipende. Noi tendiamo a dividere se c'è grossa disparità, tendendo alla svelta a far livellare chi sta in basso. Però a seconda dei lavori si divide il gruppetto, oppure per alcuni si semplifica, o si complica.

Citazione
5)Esiste una periodizzazione del lavoro fisico  oppure da settembre a luglio il lavoro fisico è il medesimo ?
Teoricamente abbiamo sempre differenziato, ma a livello macroscopico. A volte a forza di defezioni incrociate e periodi di influenze, tocca indifferenziarlo portandolo a un lavoro di mantenimento generale. Tieni conto che io ripeto fino a vomitare che io sono il primo che la preparazione fisica la cura e l'ha sempre curata a parte (ma, come sai, sono un caso particolare, visti i miei trascorsi da agonista di atletica leggera e arrampicata), per cui invito tutti a curarla a parte, e mi rendo disponibile a seguirli e aiutarli nella periodizzazione.

Citazione
6)Viene proposta una  divisione tra lavoro tecnico ed atletico, magari addirittura in giorni differenti o in sedute differenti ?
Vedi sopra, già risposto più o meno sì.

Citazione
7)Esiste la possibilità di praticare almeno tre - cinque sere a settimana?
teoricamente sì. Solo che oggi come oggi quasi nessuno te lo propone o lo accetta, almeno per noi che non abbiamo competizioni. Quando ripeto che il minimo sindacale per apprezzare modificazioni nei parametri atletici sono 2 sedute strutturate (e non di jogging) ma bisognerebbe farne almeno 3 mi guardano tutti come se fossi alieno.


Citazione
8)Ci sono opzioni di multifrequenza giornaliera?
No, ed è normale che sia così, non competiamo. Io però a volte le faccio, memore dei tempi passati (es.: mattino presto sessione di corsa e stretching, sera seduta di forza con sovraccarichi + tecnica).


Citazione
9)E' percettibile una marcata differenza nei diversi livelli di applicazione del lavoro ? (tecnico, collaborativo, semicollaborativo, non collaborativo, situazionale in tutte le forme, sparring completo, simulazione di situazione di gara/reale)
Da noi sì. Quando lo sparring o gli esercizi situazionali non sono collaborativi, non lo sono davvero, e io faccio di tutto per non far fare quello che vuole al mio avversario. C'è da dire che qui ha molta importanza la serietà e la capacità del mio compagno nell'allenarsi (il famoso "gioco ma giocato seriamente" di cui parlava Lee).


Citazione
10)E' percettibile una differenza tra il lavoro tecnico di base e quello di specializzazione individuale ? (dalla tecnica base per arrivare alla tattica, preferenze  e situazioni individuali eccetera).
Nei limiti del nostro livello di pratica sì.


Citazione
11)Fate uso di allenamento con sovraccarico (ve prego, non il CF) ? L' eventuale parola interval training si sente più di due volte la settimana?
A pacchi (un allievo fa anche 3 sessioni di pesi separata da noi). Proposti nel tempo anche ai miei allievi (circuit/interval, pliometrici, propriocettivi, uso di palla medica, esercizi a sovraccarico naturale, etc.). Non so quanto di quel che semino viene recepito, però voglio essere ottimista.


Citazione
12)Contemplate attività di corsa funzionali alla pratica? (che sia il fondo, ripetute, quant'altro ).
Eccome. Un allievo compete anche da amatore in gare di fondo, il mio collega istruttore nuota, io ovviamente corro da anni, e ultimamente anche in bici.



Spero di essere stato esaustivo. X altre curiosità o approfondimenti di quel che ho scritto, chiedi pure.  Wink
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Re: Metodo e quant'altro
« Risposta #5 inserita:: Aprile 28, 2015, 17:35:51 »

Il surf conta come attività funzionale alla lotta?
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Re: Metodo e quant'altro
« Risposta #6 inserita:: Aprile 28, 2015, 18:19:07 »

se il surfista studia/conosce/applica tecniche funzionali alla lotta, tipo strangolamenti di squali, direi che conta.  Grin
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Re: Metodo e quant'altro
« Risposta #7 inserita:: Aprile 28, 2015, 18:29:04 »

Seriamente, Majinbu, quando si va sulla specializzazione del gesto tecnico (di solito succede per chi ha competizioni), la sovrapposizione dell'allenamento con altri sport nel migliore dei casi non dàà benefici, nel peggiore ti peggiora entrambe le prestazioni.
E' però anche vero che, soprattutto a livelli più bassi di un top fighter, mantenere un bagaglio ampio di gestualità sportive è importante per la famosa "intelligenza motoria", propriocezione e capacità coordinativa.
Vi sono poi alcuni sport ad alto livello di affinità.
Ad esempio a me l'aver praticato atletica leggera per tanti anni ha reso, seppur inizialmente (e ora, come mantenimento), la vita più facile quando ho praticato tennis, arrampicata e, dopo, jkd. Questo sia dal  punto di vista della capacità coordinativa, propriocezione e velocità di apprendimento, ma anche per il fatto di aver già una base di forza generale e capacità aerobica.
Più ti specializzi, e più alzi il livello, e meno questi vantaggi si vedono fino a diventare nulli: se prendo due pugili top di pari capacità, e a uno faccio fare anche nuoto, c'è il rischio che quello che fa nuoto peggiori il suo rendimento.
Ovviamente non sono assiomi assoluti.

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Re: Metodo e quant'altro
« Risposta #8 inserita:: Aprile 28, 2015, 21:17:28 »

Il surf conta come attività funzionale alla lotta?

Il Cartolaio Ciro ( v.di III C ) direbbe che o' u'ìnserf  t'impara a sensibilizzarti alle forze !   Wink

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Nihil
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Re: Metodo e quant'altro
« Risposta #9 inserita:: Aprile 28, 2015, 23:25:13 »



1)Nella vostra esperienza c'è una didattica strutturata?
Lavoro tecnico strutturato nel tempo ( settimana, mese, anno ) in maniera coerente?

Si

2)La didattica viene espressa attraverso terminologia funzionale e di immediata comprensione (se dovete "interpretare" non ci siamo)?
Nessuna interpretazione. Parlo molto, in maniera semplice e faccio vedere tutto quello che spiego attraverso esempi o prove pratiche. Sono contro l'ipse dixit quindi spingo sempre gli allievi ad esprimere i propri dubbi, qualora ce ne fossero e cerco di dimostrare quel che dico proprio per evitare di venire frainteso


3)La ripartizione della lezione (studio tecnico, lavoro tecnico, sparring) varia in ragione del periodo ?

A parte casi particolari come assenze malattie o eventi, cerco di mantenere le stesse proporzioni durante una lezione. Poi ovviamente ci sono lezioni in cui magari approfondiamo certi aspetti quindi il lavoro può variare ma in linea di massima come detto mantiene quelle proporzioni.


4)Il lavoro tecnico è omogeneo per tutti i praticanti o viene differenziato?
La preparazione è uguale per tutti, il lavoro tecnico ni.
O meglio si cerca di dare un percorso uniforme ma vuoi per il talento, vuoi per l'impegno dentro e fuori la palestra, vuoi per le lezioni private, si cerca di non lasciare indietro nessuno ma nemmeno di rallentare qualcun altro.

5)Esiste una periodizzazione del lavoro fisico  oppure da settembre a luglio il lavoro fisico è il medesimo ?
Diciamo che io punto al raggiungimento e successivamente al mantenimento di uno standard per applicare quello che chiedo nel programma. Quindi lavoro per raggiungere un livello standard di forma fisica generale e per migliorare gesti o aspetti specifici.
Poi ad ogni allievo consiglio di allenarsi anche al di fuori per il miglioramento delle abilità fisiche generali a livello più ampio.
(Pesi, functional training, corsa, nuoto)

6)Viene proposta una  divisione tra lavoro tecnico ed atletico, magari addirittura in giorni differenti o in sedute differenti ?
Purtroppo no per via del tempo.

7)Esiste la possibilità di praticare almeno tre - cinque sere a settimana?
Mi piacerebbe, ma purtroppo no

8)Ci sono opzioni di multifrequenza giornaliera?
Alcuni allievi privati che vengono da fuori, spesso si fermano da me e frequentano nello stesso giorno anche il corso di gruppo.


9)E' percettibile una marcata differenza nei diversi livelli di applicazione del lavoro ? (tecnico, collaborativo, semicollaborativo, non collaborativo, situazionale in tutte le forme, sparring completo, simulazione di situazione di gara/reale)
Ovviamente si.


10)E' percettibile una differenza tra il lavoro tecnico di base e quello di specializzazione individuale ? (dalla tecnica base per arrivare alla tattica, preferenze  e situazioni individuali eccetera).
Si. Soprattutto nei privati


11)Fate uso di allenamento con sovraccarico (ve prego, non il CF) ? L' eventuale parola interval training si sente più di due volte la settimana?

Si

12)Contemplate attività di corsa funzionali alla pratica? (che sia il fondo, ripetute, quant'altro ).
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Re: Metodo e quant'altro
« Risposta #10 inserita:: Aprile 29, 2015, 01:53:12 »

Allora io ho giocato a pallanuoto tanti anni da ragazzo (6/18) arrivando fino in serie b, ma li essendo il livello semi professionale la preparazione era gestita dall'allenatore e cmq ero troppo giovane e non molto interessato al come e perché in allenamento facevo certe cose e non altre, inoltre l'ultimo anno e mezzo lo saltai perché mi tagliai quasi totalmente il piede sx in un incidente in moto.

Dalla pallanuoto sono passato alla mtb (downhill e xcountry) per qualche anno e nel mentre mi approcciavo alla thai, inutile dire che cosa ho lasciato per strada, cmq in mtb ho fatto gare tipo Nevegal e Laigueglia (dh) e varie garette più piccole per il xcountry. La bici mi ha insegnato alcune cose importanti sulla periodicizzazione dell'allenamento, ma purtroppo l'ho approfondita poco in quei tempi. Mi recai anche a fare una gara negli states la cactus cup, percorso fichissimo nel deserto, dove conobbi miti ned overhand, thinker juarez, shaun palmer etc... per darti un idea dei tempi

Cmq quando passai totalmente ad am ed sdc il discorso preparazione si é interrotto perché nella mia prima esperienza finii in una palestra molto nota, con un super sifu (certified by budo International) dove le cose vanno interpretate e si fanno forme a non finire di un programma sterminato lungo 20 anni, la sorte volle e che iniziai prima la thai e poi il Kung fu, quindi la convivenza duro poco solo 4 anni, ma rimasi li in totale 7 anni dove mi dedicai molto alle basi ed alla sperimentazione, ma internet era agli albori e li dentro un grado inferiore non poteva fare domande troppo specifiche sull'allenamento all'istruttore che la risposta era dedicati alle forme e capirai

Solo quando conobbi il mio Maestro di muaythai ripresi davvero il discorso, imparando molto ed attingendo a quel bagaglio ancora oggi, come modello per la ripresa degli allenamenti di thai

Col bjj posso dire che in Italia é generalmente ben organizzato e strutturato bene, almeno nelle palestre dove si fa agonismo, questo perché il bjj é figlio della rete, ah il professor youtube, e perché essendo lotta la parte di condizionamento fisico ha un importanza maggiore che magari nella thai. In brasile spesso é gestito tutto alla cazzo di cane, io mi faccio in proprio la parte di corsa e "funzionale" grazie ad alcune dritte
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Re: Metodo e quant'altro
« Risposta #11 inserita:: Aprile 29, 2015, 02:07:02 »

Datemi da xjej e cose che trovo in giro sulla rete che verifico parlando con un amico che studia scienze motorie qua. Io adesso volevo iscrivermi o a fisioterapia o scienze motorie/nutrizionali per completarmi e qualificarmi come istruttore.

Attualmente competo nella categoria cinture viola adulto pesi medi, medio massimi ed assoluto con kimono e senza (regole ibjjf submission wrestling e catch wrestling) più o meno 2 volte al mese con 4/6 lotte per evento

Tutto questo per dire che ora che sai chi sono se hai qualche dritta sulla corsa io sono tutto orecchie


Xjej adesso sto iniziando a lavorare su seonage, single e double leg, kataguruma facendo un circuito di 10 entrate per lato come riscaldamento che ne dici? Lo so che dovrei aumentare, ma il mio uke é poco pratico di certi ritmi e se aumento troppo le ripetizioni tipo 20/20 mi ci vogliono 2 giorni considerato che c'é anche l'"escolinha" al suolo (armlock, triangolo, omoplata e barrigada) adesso come apro la palestra riprendo seriamente con il judo
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Re: Metodo e quant'altro
« Risposta #12 inserita:: Aprile 29, 2015, 10:48:49 »

Il lavoro tecnico possiamo pianificarlo facilmente, giusto dimmi quante volte a settimana puoi farne e per quanto tempo.
Se la situazione è grossomodo quella che immagino io per il momento lavorerei una tecnica per volta su un lungo periodo per progredire in maniera solida ed avere riscontro diretto invece di andar avanti piano su tutto.
Dovresti decidere per una tecnica e poi lavorarla prima sul generale e poi sullo specifico.
Poi lavoro in movimento e transizione legati a quello che serve a te.
Se mi dai più dettagli posso definire meglio (sempre tenuto presente che servirebbe un "check" della tecnica e di come esegui).
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Re: Metodo e quant'altro
« Risposta #13 inserita:: Aprile 29, 2015, 14:53:38 »

Cmq quando passai totalmente ad am ed sdc il discorso preparazione si é interrotto perché nella mia prima esperienza finii in una palestra molto nota, con un super sifu (certified by budo International) dove le cose vanno interpretate e si fanno forme a non finire di un programma sterminato lungo 20 anni
Credo di conoscerla, avendo vissuto quasi 9 anni a Genova.


Tutto questo per dire che ora che sai chi sono se hai qualche dritta sulla corsa io sono tutto orecchie
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Re: Metodo e quant'altro
« Risposta #14 inserita:: Aprile 29, 2015, 19:24:59 »

..

... se hai qualche dritta sulla corsa io sono tutto orecchie


....

Se posso, in estremissima sintesi, direi:

Si può correre in due modalità: in modo continuo o interrotto da pause.

Le pause possono essere complete (lavoro frazionato) o incomplete (lavoro intervallato)

Il lavoro continuo può essere a velocità costante (ritmo uniforme: lento, medio o veloce) o a velocità variata (ritmo a progressione singola o a più progressioni, fartlek, intermittente)


Combattere è un'attività aciclica basata su sforzi massimali e sub massimali intermittenti.

Quindi anche nella corsa il lavoro intermittente dovrebbe essere quello più utilizzato (al posto del classico fondo a ritmo uniforme).

Questa modalità si basa sull'alternanza di sforzi brevi di intensità medio-elevata e di sforzi di intensità medio-bassa.

A differenza dell'intervallato questa modalità fa sì che la frequenza cardiaca si stabilizzi su valori elevati.

E' un lavoro di sviluppo della potenza aerobica ma permette di evitare/limitare l'accumulo di lattato restano un lavoro prevalentemente aerobico.

Usare un numero di ripetizioni che permetta di mantenere l'intensità dello sforzo nella fase veloce tra il 95% e il 105%.

Poi si possono affiancare a questo (se si ha tempo voglia e possibilità) tutti i metodi di sviluppo dei vari tipi di resistenza speciale, ma il lavoro intermittente resta il tipo di corsa più specifico ( la base) per le discipline marziali.


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