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1141031 Messaggi in 46585 Discussioni da 34339 utenti
Ultimo utente: Aktarusq79
Per altro ogni altezza ha un preciso risultato e funzione "energetici" (e virgoletto perchè parlare di energetica in questo forum fa storcere il naso a molti) e si usa per cambiare sottilmente ciò che si vuole allenare/ottenere. Non c'è un'altezza standard da tenere sempre e comunque.
INVECE AMICO MIO MI SA CHE CI HAI AZZECATO IN PIENO!!!!!!!!!!! Questi video lo confermano leggete la descrizione in inglese:
alla faccia di chi storce il naso, MA NON DOBBIAMO DIMENTICARE CHE DEVONO SERVIRE ANCHE PER COMBATTERE ALTRIMENTI QUESTA VOLTA SONO IO A STORCERE IL NASO!!! BRAVO PROMOSSO A PIENI VOTI!!!
« Risposta #108 inserita:: Febbraio 24, 2016, 09:28:44 »
Vorrei sottolineare come troppa statica , specialmente in età avanzata e senza un corpo costruito partendo da giovane età, in realtà sortisce l'effetto opposto. Non crea "forza interna" semmai intrappola e crea potenzialmente tutta una serie di vari problemi di diversa natura. Le posizioni pongono dentro un certo tipo di esperienza corporea in modo che il cervello e il corpo memorizzino determinate sensazioni e modalità di lavoro. Poi vanno ricreate in movimento e senza posizioni dietro, e questo è in realtà il grosso del lavoro.
« Risposta #109 inserita:: Aprile 18, 2016, 13:42:40 »
Le posizioni basse servono a radicarsi, a imparare a "mangiare amaro" e a sentirsi comodi in posizioni difficili. La loro introduzione deve essere graduale e non esiste un modello standard, dovendosi invece adeguare alle caratteristiche e ai bisogni del praticante. In combattimento non servono a nulla, se non ad interiorizzare certi parametri strutturali utili per i motivi sovracitati.
« Risposta #110 inserita:: Maggio 03, 2016, 09:46:51 »
Piccolo scorcio di esperienza dallo xin yi liu he che ultimamente sto praticando (poco) più del taiji (quasi niente)
In questo stile non solo le posizioni sono basse ma pure estremamente raccolte e compresse, e la difficoltà non sta nel capire le applicazioni dei movimenti (più palesi che nel taiji) ma nell'imparare a sentirsi (ed essere) completamente liberi ciononostante , tanto nei movimenti che internamente.
1) Un lavoro di tipo isometrico per rinforzare il corpo di persone deboli o che non hanno mai fatto sport. In particolare riguardo agli arti inferiori. Blando e assolutamente non sufficiente per chi vuole imparare a combattere. 2) Un esercizio di tipo meditativo per la mente, imparando a svuotarla dai pensieri inutili, a focalizzare l'attenzione e a rilassarsi. Migliorando la sua determinazione e il suo carattere. 3) Dare al praticante dei parametri posturali utili per la pratica in coppie, migliorando il suo radicamento/stabilità. Radicamento che va testato e valutato, a mio parere fin da subito, attraverso dei "test" di spinta o trazionamento con il compagno.
P.S.: Mai forzare le ginocchia. Scendere invece col sacro e sedersi dietro come su una sedia immaginaria. Sempre da abbinare a pratiche più dinamiche con posizioni più alte, esercizi di mobilità articolare e stretching...
« Ultima modifica: Maggio 08, 2016, 22:40:59 da TakuanZen »
Piccolo scorcio di esperienza dallo xin yi liu he che ultimamente sto praticando (poco) più del taiji (quasi niente)
In questo stile non solo le posizioni sono basse ma pure estremamente raccolte e compresse, e la difficoltà non sta nel capire le applicazioni dei movimenti (più palesi che nel taiji) ma nell'imparare a sentirsi (ed essere) completamente liberi ciononostante , tanto nei movimenti che internamente.
Sono d'accordo. Ti ringrazio per la condivisione. In effetti più la posizione è piccola, più è difficile allenare questo aspetto. Se si sentono certe cose con la posizione lunga e bassa, dopo si dovrebbe cercare di percepire le medesime cose con quella più corta. Per me bisognerebbe sempre passare dalla posizione corta a quella lunga e viceversa. Per una questione di completezza esperienziale. Anche se capisco che lo Xinyiuliuhe abbia i proprio specifici parametri posturali. Ma non lo so, visto che non l'ho mai praticato.
Per me bisognerebbe sempre passare dalla posizione corta a quella lunga e viceversa. Per una questione di completezza esperienziale. Anche se capisco che lo Xinyiuliuhe abbia i proprio specifici parametri posturali. Ma non lo so, visto che non l'ho mai praticato.
Una delle cose su cui, almeno per come pratichiamo noi, poniamo attenzione è la non eccessiva meccanizzazione delle esperienze corporee e il non condizionamento (intrappolamento) in schemi motori predefiniti. Al di la del fatto che si, comunque lo stile prevede da se il passaggio continuo fra modalità posturali e di movimento. Anche perchè intrappolarsi in schemi cercando di allenare senzazioni di libertà sarebbe veramente ironico. Secondo me (noi) il bagaglio psico/motorio deve essere il più ampio e vario possibile (non fino a che diventi contro producente, però)